Mute Stagne

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Quelle che comunemente definiamo mute stagne sono in effetti degli Idrocostumi. Infatti le mute stagne sono solo quelle da immersione con valvole di scarico dell’aria.

Gli idrocostumi che si utilizzano in torrentismo sono costruiti solitamente o in trilaminato (materiale a tre strati impermeabile traspirante) o in PVC, entrambe le versioni sono chiuse con un collare e polsini stagni che possono essere in lattice o, molto più confortevoli, in neoprene. La parte inferiore della muta può essere chiusa con delle cavigliere, quindi il piede resta all’esterno della muta e va coperto con calzari in neoprene pesante, oppure con calzari in lattice incorporati nella muta che consentono al piede di rimanere asciutto. Alcuni modelli di idrocostume hanno i calzari in neoprene oppure in trilaminato e quindi dello stesso materiale di cui è fatta la muta, solitamente queste versioni sono più costose.

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Vi sono molti modelli di idrocostumi, alcuni con chiusura anteriore altri con chiusura posteriore altri ancora con chiusura centrale, in tutti i modelli però vi è una cerniera stagna, simile a quella utilizzata nelle mute semi stagne, che può essere in ottone o in plastica, la manutenzione e pulizie della cerniera è essenziale per prolungare la vita della muta, si consiglia di utilizzare i prodotti specifici o almeno del sapone per lubrificare la cerniera prima e dopo ogni utilizzo.

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Gli idrocostumi sono a mio avviso molto confortevoli e permettono una ottima mobilità in forra, nonostante la sovrapposizione dei vari strati termici e protettivi che è necessario utilizzare.

Dobbiamo partire dal presupposto che il materiale trilaminato non ha nessun carattere termico ma isola solo il corpo dall’ambiente esterno (acqua , vento, ghiaccio etc etc), quindi è assolutamente necessario proteggere termicamente il nostro corpo dal freddo utilizzando materiali termici come il pile o altri tessuti isolanti.

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La cosa veramente difficile quando si usa un idrocostume è proprio capire quanto coprirsi sotto, non troppo poco perché si avrebbe freddo , ma neanche troppo perché, essendo isolati dall’esterno, in caso avessimo caldo non potremo dissipare a sufficienza il calore ed inizieremmo a sudare all’interno della muta. Il sudore ben presto si trasformerebbe in condensa che bagnerebbe i nostri vestiti che perderebbero così potere calorifico e quindi potremo ritrovarci nella condizione di avere freddo pur essendo molto coperti.

Personalmente utilizzo dell’abbigliamento da running a pelle con sopra un sotto-tuta speleo in pile, con questa combinazione mi trovo abbastanza bene per una gamma di temperature abbastanza ampie, tra i + 12 e i -5.

Altra cosa fondamentale è quella di proteggere la muta dalle abrasione e da una eventuale perforazione (che renderebbe la situazione diciamo piuttosto problematica a causa afflusso di acqua all’interno della muta) coprendola con altro abbigliamento come i pantaloni protettivi e la giacca d’acqua oppure una tuta speleo.

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In base all’aquaticità del percorso che si è scelto di scendere, può essere una buona idea avvalersi dell’ausilio di un aiuto al galleggiamento (giubbotto salvagente). Si può tranquillamente utilizzare un giubbotto di derivazione canoisctica che è sufficientemente alto nella parte anteriore e non impedisce il corretto utilizzo degli attrezzi da progressione.

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